Presentazione del libro “Il teatro del teatro a Théatropólis” di Jeph Anelli

Promossa dal CIF – Centro Italiano Femminile sezione di Sezze

Tennis Club, via Piagge Marine (Anfiteatro di Sezze)
Giovedì 21 ottobre 2021 ore 16:00

Coordina:
• Anna Castrucci, pedagogista
Intervengono:
• Alessandra Galanti, presidente Centro Italiano Femminile di Sezze
• Enrico Bernard, drammaturgo e regista
• Titta Ceccano, attore e regista
• Alessandro Ceci, epistemologo – scienze sociali
• Piercarlo Giorgi, giornalista e scrittore

Titolo: Il teatro del teatro a Théatropólis
Autore: Jeph Anelli
Prefazione: Rino Caputo
Stampato: BeaT Enrico Bernard entertainmentart
Anno edizione: 2021
Illustratore: Silvio Sangiorgi
Pagine: 516 pp. Brossura
ISBN: 9783038411505

Cinque domande allo scrittore Jeph Anelli

Magister, che sta a significare il titolo della sua opera teatrale?

Il teatro del teatro sta a significare che è il teatro che fa il teatro di se stesso, in ogni suo dettaglio, considerando personaggi protagonisti tutti quelli che operano nel sistema teatro: autori, registi, attori, tecnici della compagnia teatrale e dipendenti del teatro che ne promuovono, organizzano e gestiscono lo spettacolo e la funzionalità), mentre Théatropólis è la Città-Stato del teatro, il mondo del teatro. A Théatropólis, che conta una popolazione di 9.720.108 abitanti, operano: 3.600 associazioni culturali, trentanove teatri con 66.690 posti, nove sale cinematografiche, sei musei, tre pinacoteche e nove gallerie, nove biblioteche, diciotto librerie, tredici auditori, tre circhi, nove canali televisivi, quindici radio, sei giornali, tre stadi per concerti all’aperto, quattro case di moda, nove facoltà universitarie, sette case editrici, due cinepólis con trentasei studi. Théatropólis ospita, annualmente, numerosi festival internazionali (Teatro, Cinema, Economia, Scienza, Filosofia, Editoria, Diritto, Letteratura e Arte, Fotografia, Musica classica, pop, etnica, jazz e rock, danza classica ed etnica). La cultura è il principale propulsore economico della città e contribuisce a generare miliardi di entrate nei più svariati settori economici. A Théatropólis, la cultura produce cultura e ricchezza. Il popolo di Théatropólis crede nella cultura e, come recita la sua Costituzione, fonda nella cultura il suo destino.

Ci può esporre sinteticamente e schematicamente il contenuto dell’opera teatrale?

Si celebra il Centenario del Teatro delle maschere & dei volti di Théatropólis (Tm&vT). In questo teatro, in cento anni di teatro, sono state rappresentate n. 1.260 opere, di cui n. 542 commedie (43%), n. 353 drammi (28%), n. 252 tragedie (20%) e n. 113 farse (9%). Sono state rappresentate n. 1.260 opere, di cui n. 542 commedie (43%), n. 353 drammi (28%), n. 252 tragedie (20%) e n. 113 farse (9%). Diversi e per più volte sono stati gli artisti protagonisti della scena teatrale: n.162 autori e n. 504 registi; 14.440 gli attori (60%) e n. 9.560 le attrici (40%). 15.965.100 gli spettatori paganti (in media, n. 657 a spettacolo per 243 recite l’anno). Come sempre accade nella cultura, le entrate e le uscite di un’azienda o di una istituzione culturale non sono mai in pareggio, poiché le spese di gestione sono, sempre, superiori agli introiti (Incasso, sponsorizzazioni, contributi di Enti pubblici e privati, per svariati motivi, talvolta non giustificabili e per uso indiscriminato, sperpero.

Che accade nel contesto dell’opera letteraria?

Dopo le dimissioni del Consiglio di Amministrazione dell’azienda che gestisce il teatro, il Gestore in amministrazione controllata avrà due possibilità di scelta: 1) costituire una nuova azienda di gestione del (Tm&vT) o dichiarare il suo fallimento e la liquidazione. I dipendenti del “Teatro delle maschere e dei volti” di Théatropólis, in stato di agitazione per svariati motivi, tra cui il non pagamento da alcuni mesi dei loro stipendi, riunti in assemblea, decidono di attuare uno sciopero durante la rappresentazione teatrale della commedia Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.

Il Gestore in amministrazione controllata dell’Azienda Tm&vT spa che gestisce il teatro, ormai da tempo in crisi finanziaria e sottoposto allo sfratto esecutivo del Giudice per morosità e al fallimento, decreta, per ritorsione contro gli scioperanti, la serrata e lo sgombero della sala. Gli attori, i dipendenti e un numero consistente di spettatori reagiscono proclamando uno sciopero alla rovescia, l’occupazione e l’autogestione a oltranza del teatro e, per evitare lo sfratto esecutivo e il fallimento del teatro, gli scioperanti, su proposta del signor Teatrante Temerario, costituiscono il “Club Tm&vT” e lo delegano a rappresentarli nella costituenda Cordata “Save the Tm&vT”, allo scopo di rilevare l’Azienda Tm&vT spa e di affidargli la gestione e la direzione artistica del Teatro delle maschere e dei volti di Théatropólis.

Ci spiega il metateatro di Iosif Smirnov che si svolge all’interno di un teatro?

Gli autori del Novecento nel cambiare il modo di pensare il teatro hanno modificato la concezione tradizionale non solo dello spettatore ma anche dello spazio scenico, eliminando la separazione tra palcoscenico e sala teatrale e tra gli attori e il pubblico. La rappresentazione di “Ciascuno a suo modo” di Pirandello inizia sullo spiazzo davanti al teatro e in “Questa sera si recita a soggetto” gli spettatori partecipano direttamente allo spettacolo in prima persona e interagiscono con gli attori. Grotowsky, neutralizza la separazione dello spazio avvolgendo gli spettatori nella rappresentazione. Smirnov intende abolire appieno la quarta parete e l’illusione scenica, per sostituire la finzione con la finta finzione, intriga il pubblico a intromettersi nella rappresentazione della tragicommedia Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, che si sta svolgendo sul palcoscenico, e a inscenare in sala e sul palcoscenico gli scopi del proprio agire nel ruolo di Autore, Personaggio, Attore e Regista di sé e provoca l’intromissione del pubblico sia interagendo con l’Attore sia sostituendosi all’attore, sia per recitare il personaggio di un’altra opera teatrale sia per inscenare se stesso.

Come definisce il “teatro aperto” di Iosif Smirnov?

Il “teatro aperto” di Iosif Smirnov/Jeph Anelli si disfa non solo del trucco, dei costumi, delle scenografie, degli effetti luci e suono, ma anche del palcoscenico, dell’autore, del regista, dell’attore e del sistema teatro, con il suo luogo fisico fisso e il suo apparato promozionale, organizzativo, amministrativo e lavorativo. Il “teatro aperto” di Smirnov/Anelli non è il suo teatro, ma è il teatro di chi si fa autore, attore, personaggio, regista di sé, in una rappresentazione di se stesso, che egli svolge, come vuole, dove si trova, rivelando il vero e il falso di sé: ovvero mostrando ciò che egli, in vera verità e in vera falsità, vuole apparire, mostrare, rendere manifesto, confidare, dire di sé, confessare, rivelare, svelare di sé – e chi ne ha più ne metta e così via, eccetera – o desidera essere: ovvero, il teatro delle maschere e dei volti di Sé.

Ritratto di Jeph Anelli
Il Poeta Jeph Anelli, 2006

Jeph Anelli

È stato sindaco del Comune di Maenza (Latina), direttore del Museo Archeologico e dell’Archivio Storico e responsabile dei Servizi culturali del Comune di Sezze. Ha pubblicato “Gente d’Europa” (Pellicanolibri, 1985), “Il dolore infinito” (Pellicanolibri, 1988), “Il tempo, la morte, il nulla, il resto” (Il Ventaglio, 1991), “Finitudini” (Scettro del Re, 2002), “Il pianeta minore” (DeriveApprodi, 2003), Fiori d’amore (Manni ed., 2009), “Basta, mi fai male!” (Artegraf Edizioni, 2018), “Theatrical Talent Show” (Sipario. Speciale Autori Italiani per l’Europa, 2020)


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