26 Lettere Edizioni: Momenti di Alessandro Leonoro e Silvio Sangiorgi

Mario Giorgi
Giornalista

«Alessandro Leonoro, Silvio Sangiorgi. Gente lepina. Ancorché vissuta e realizzatasi lontano dai monti del sub Appennino laziale. Cuori lepini, dunque. Poesia. Di pancia. Pura. Naif. Forse, ermetica. Seppur non nel senso classico del termine. Alessandro Leonoro non è un poeta nell’accezione tradizionale della parola. Né un “poeta laureato”, tanto aborrito da Montale. E’ un “artigiano” della poesia e della letteratura. È un lavoratore del sociale con l’animo del poeta. Ma “autentico”, nella sua ispirazione. […] Silvio Sangiorgi, noto ormai da diversi anni, non solo agli addetti ai lavori, è un artista completo: pittore, poeta, autore di saggi, di racconti, di pièces teatrali e quant’altro. Ma la poesia e la pittura sono le forme artistiche a lui più congeniali per esprimere il suo sentire, la sua visione della vita e del mondo, la sua “Weltanschauung”. Anche in questo volumetto snello. Veloce nella lettura. Nei brevi componimenti di “Momenti”, di Silvio Sangiorgi emergono elementi e sentimenti che riempiono momenti vissuti o immaginati. La malinconia serena per la perdita di una persona cara. Il ricordo e il rispetto per un mondo di lavoro, di fatica e di sofferenza che ha segnato la storia dei padri. […]»

Alessandro Leonoro
Scrittore

«Ho sempre sognato di scrivere storie, di immaginare il mondo come avrei voluto che fosse. Non sempre ci sono riuscito, ma ho capito che la vita non è fatta di storie lunghe, ma solo di momenti, di fermi immagine che ci mostrano il cambiamento, come eravamo diversi, mettendo un punto tra quello che è stato e quello che non sarà più. Ci sono dei momenti in cui ciò che pensiamo sembra immenso, quasi irraggiungibile forse perché non ancora vissuto, solo sognato. Ma cosa c’è più bello di un sogno? Nessuno può dire se si avvererà, ma il bello è pensare che tutto sia possibile. Ci sono dei momenti in cui tutto è chiaro come il sole o almeno sembrerebbe esserlo. Dubbi e inquietudini sparite e non capisci perché non sei felice. La certezza di poter fare oltre viene meno e ci accorgiamo che i sogni che inseguivamo erano talmente vicini che non riuscivamo a vederli. In questo momento si spera solo di essere ancora in tempo a riprendere la strada perduta. […]»